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Marco Vichi a difesa del leone in Africa: “Svegliatevi! Il mondo è anche degli animali”

Domenica 15 gennaio, a La Compagnia, lo scrittore fiorentino Marco Vichi, ha presentato al pubblico il corto da lui scritto, The Last Call, per la regia di Brando Quilici (Il mio amico Nanuk), patrocinato dal National Geographic Italia, realizzato nell’ambito del progetto internazionale a scopi benefici I Love Lions, per la salvaguardia del leone in Africa, sostenuto da Caffè Corsini.  Un’ anteprima toscana, dopo la presentazione alla scorsa Festa del cinema di Roma.

 

La difesa degli animali della Savana, a cominciare dai grandi mammiferi, è oggi di fondamentale importanza, dato l’enorme impoverimento e rischio estinzione, provocati dal bracconaggio e dalla caccia dissennata di persone che da tutto il mondo si recano in Africa per sfoggiare trofei di caccia di esemplari esotici.

Una pratica che un tempo apparteneva a pochi ricchi possidenti del pianeta, ma che oggi si possono permettere in tanti, diventando quasi una normalità delle classi più abbienti dei paesi occidentali.  E proprio questo il tema affrontato dal film Safari, in programmazione a La Compagnia.

“Non volevo mostrare le abitudini della caccia grossa dei ricchi e famosi, degli sceicchi, oligarchi o membri di qualche casa reale, bensì di quanto accade normalmente – ha affermato il regista austriaco Ulrich Seidl. Oggigiorno la caccia in Africa è alla portata della classe media. E per alcuni cacciatori del mondo occidentale, della Cina o della Russia un viaggio in Africa, una o più volte l’anno, per cacciare giornalmente, è ormai un fatto scontato. Normalmente ciò significa che si abbattono due animali al giorno, uno la mattina e uno il pomeriggio. Volevo mostrare come avviene la caccia e scoprire cosa provano gli esseri umani che vi partecipano”.

A partire dalla caccia, il documentario va ad indagare sul rapporto dell’uomo con la natura e con gli animali: le persone che hanno un animale domestico, secondo il regista, lo sottomettono per i loro bisogni emotivi; i cacciatori esprimono invece la loro brama di potere attraverso la passione per la caccia e l’atto d’uccidere. Desiderio di uccidere che se nei secoli passati ha avuto come fine la sopravvivenza dell’uomo, oggi, nella ricca e opulenta società occidentale, esprime solo una volontà distruttiva.

“L’uomo ha distrutto e continua a distruggere le basi della propria esistenza sfruttando sconsideratamente la natura. Ed è questo che simbolicamente è rappresentato dall’abbattimento degli animali in Africa”.

 

 

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