INGRESSO LIBERO
Quest’anno ricorrono i cento anni dalla nascita di Gino Terreni (Tartagliana di Empoli 1925 – Empoli 2015).
E’ stato uno dei più significativi rappresentanti della corrente espressionista del secondo Novecento. Pittore, scultore, xilografo, docente, uomo della Resistenza col nome di battaglia di “Ricciolo”, la guerra lo portò a toccare con mano i veri orrori e la crudeltà dei conflitti, a prescindere da qualsiasi credo politico, ma soprattutto ne comprese l’inutilità.
Fu per questo un convinto uomo di pace, impegnato nella trasmissione della Memoria, soprattutto ai giovani.
Le sue opere si caratterizzano per la loro dolorosa intensità di sentimenti umani, religiosi, mistici, che rendono il suo espressionismo veramente originale rispetto alle correnti nordiche, elevandolo fino alle soglie di una valenza europea. Forte fu il rapporto emotivo con la campagna toscana e con quel mondo millenario che stava scomparendo per l’abbandono dei campi. Amato, studiato, rivisitato in quasi ottanta anni di attività artistica, ha lasciato una traccia indelebile soprattutto attraverso moltissime opere pubbliche, nelle piazze, nelle chiese e nei musei. La Regione Toscana lo ha voluto ricordare finanziando un docufilm con la regia di Massimo Tarducci, prodotto da “Terza Prattica”. Ha contribuito alla realizzazione anche Unicoop.fi tramite le sezioni soci di Empoli e Scandicci. Il documentario parte dalle sue origini per poi ripercorrere il sentiero della sua vita e la costante ricerca dei suoi orizzonti pittorici, tramite lo “Stupore” di una sinfonia di immagini delle sue principali opere. In sinergia con queste sono le significative collaborazioni, le testimonianze critiche e i ricordi diretti dei figli Leonardo e Sabrina, di Delia Orlandi, dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e di personaggi del mondo della storia e dell’arte, come Cristina Acidini, Marco Gamannossi, Gabriella Gentilini, Paolo Santini, Luigi Viti, Nilo Capretti, Francesca Allegri, Massimo Tosi.
Anteprima regionale