Orson Welles è il protagonista della nuova retrospettiva del lunedì al Cinema La Compagnia
Ha inizio il 15 settembre la nuova retrospettiva del Cinema La Compagnia, con protagonista uno degli autori più influenti e ammirati della storia del Cinema: Orson Welles. nato nel Wisconsin nel 1915, Welles inizia la sua carriera nel mondo dello spettacolo come attore teatrale e il palcoscenico è il primo spazio di sperimentazione per il regista, che si fa presto riconoscere per il suo approccio innovativo e per la sua voglia di sfidare le convenzione stilistiche e sociali della sua epoca. L’esordio al cinema arriva dopo uno scandalo divenuto leggenda: il radiodramma de La guerra dei mondi recitato come un autentico bollettino, che scatenò il panico negli ascoltatori convinti che gli Stati Uniti fossero davvero sotto l’attacco di una forza aliena.
Il primo film firmato da Orson Welles è senza dubbio uno dei titoli più importanti della filmografia americana e mondiale: Quarto Potere, con cui porta sul grande schermo la sua idea di Cinema innovativa e originale, che anticipa di quasi due decenni movimenti come la Nouvelle Vague e la New Hollywood e contribuisce in maniera determinante alla nascita del cinema d’autore per come viene inteso ancora oggi. La carriera da cineasta di Welles non è poi terminata dopo il suo folgorante esordio; ha proseguito il suo lavoro dietro alla macchina da presa fino agli anni Settanta, portando avanti con coerenza il suo percorso artistico.
Nonostante sia stato spesso costretto a lavorare in condizioni economiche precarie e in contrasto aperto con le aziende produttrici, Orson Welles è stato capace di realizzare alcuni dei migliori adattamenti shakespeariani per il cinema, si è inoltre confrontato senza timore con i generi ed ha diretto Thriller, Melodrammi e Noir originali ed estremamente influenti per le successive generazioni di cineasti. Ogni suo lavoro, oltre che sorprendente dal punto di vista tecnico e della messa in scena, è arricchito dalla profonda poetica: argomenti come identità, rapporto tra individuo e società e differenza tra realtà e finzione animano questi film, che grazie allo sguardo profondo e provocatorio del regista sono ancora oggi capaci di stimolare riflessioni e dibattiti.
12 appuntamenti ogni lunedì sera, a partire dal 15 settembre 2025.
Tutti i film saranno proposti in in lingua originale sottotitolata in italiano.
Ingresso
Singolo film: 6€ intero / 5€ ridotto
Abbonamento 10 spettacoli: 35€ unico
Early bird: fino al 14/9/25 abbonamento in prevendita a 30€
PROGRAMMA
LUNEDÌ 15/09, ORE 21.00

Quarto potere (Citizen Kane, 1941, 120′ – v.o. sott. italiano)
Un giornalista indaga sulla vita di Charles Foster Kane, eccentrico magnate dell’editoria recentemente scomparso. Le descrizioni di coloro che lo hanno conosciuto compongono un ritratto complesso e contraddittorio, in cui la vera natura di Kane resta un mistero.
Folgorante esordio alla regia di Orson Welles, che realizza uno dei film più importanti della storia del Cinema. Innovativo sia nella messa in scena che nella struttura narrativa, Quarto potere segna un passaggio fondamentale nella cinematografia mondiale.
LUNEDÌ 29/09, ORE 21.00

L’orgoglio degli Amberson (The Magnificent Ambersons, 1942, 88′ – v.o. sott. italiano)
Gli Amberson sono fieri rappresentanti della nobiltà di Indianapolis; orgogliosi della loro origine altolocata, si rifiutano di adeguarsi ai tempi e continuano a vivere secondo le regole dell’aristocrazia. L’orgoglio li porterà addirittura a prendere le distanze da possibili relazioni sentimentali che, nonostante promettano stabilità e felicità, li porterebbero a unirsi con membri di classi sociali inferiori.
L’orgoglio degli Amberson è un atipico dramma in costume, in cui Welles riflette sulla fine di un’epoca e sul rapporto intergenerazionale e tra le diverse classi sociali. Nonostante i contrasti con la produzione, il regista riesce a portare avanti il suo percorso di sperimentazione, che in questa opera si realizza in soluzioni innovative per la gestione delle sequenze lunghe e delle scene di folla.
LUNEDÌ 06/10, ORE 21.00

Lo straniero (The Stranger, 1946, 95′ – v.o. sott. italiano)
Siamo nell’immediato secondo dopoguerra e Mr. Wilson, investigatore della Commissione per i crimini di guerra delle Nazioni Unite, sta dando la caccia al famigerato gerarca Franz Kindler, che si nasconde da qualche parte negli Stati Uniti. La sua ricerca lo porta ad Harper, in Connecticut, dove il criminale si nasconde sotto mentite spoglie.
Orson Welles si cimenta con il Noir in un film che fa dell’atmosfera il suo maggiore punto di forza. Con idee di regia che richiamano la stagione dell’Espressionismo tedesco, l’autore compone un quadro tetro della campagna statunitense, che appare piena di ombre minacciose e dove il pericolo è sempre in agguato.
LUNEDÌ 13/10, ORE 21.00

La signora di Shanghai (The Lady from Shanghai, 1947, 87′ – v.o. sott. italiano)
Il giovane Michael O’Hara incontra la bella Elsa a Central Park, dove la salva dall’agguato di tre teppisti. Quando il giovane le rivela di essere un marinaio, lei lo vuole a bordo del suo yacht. Insieme al marito, estremamente ricco ma molto più vecchio, sono appena arrivati da Shanghai e hanno intenzione di raggiungere San Francisco attraverso il canale di Panama. Michael accetta il lavoro nella speranza di poter intrecciare una relazione con la donna.
Poco apprezzato al momento dell’uscita, La signora di Shanghai è stato riscoperto successivamente da pubblico e critica. Il film mischia in maniera originale elementi tipici del Melodramma ad altri riconducibili al Noir. La regia innovativa e a tratti sperimentale ammanta l’opera di un’aura di mistero e ambiguità, che le contribuisce un fascino unico e moderno.
LUNEDÌ 20/10, ORE 21.00

Macbeth (1948, 107′ – v.o. sott. italiano)
Macbeth, fedele generale del re di Scozia e signore di Glamis, e Banquo, suo luogotenente, incontrano tre streghe che profetizzano loro il futuro: Macbeth sarà signore di Cawdor e presto re; Banquo non sarà mai re, ma sarà padre di re. Concluso l’incontro, gli emissari del re onorano Macbeth con la signoria di Cawdor. Vedendo l’avverarsi della prima profezia Macbeth e Lady Macbeth pianificano l’omicidio di Duncan, il re di Scozia.
Orson Welles trasforma il celebre dramma shakespeariano in un racconto ancestrale, nel quale le forze oscure all’opera sono una metafora del turbamento della psiche umana. L’ampio uso di simbolismi rende la sfida per ottenere il trono di Scozia anche un’allegoria del passaggio dall’epoca pagana, dominata dal mito, a quella dominata dal cristianesimo e caratterizzata dall’ordine razionale.
LUNEDÌ 27/10, ORE 21.00

Otello (1951, 95′ – v.o. sott. italiano)
All’epoca delle Repubbliche Marinare, Otello, noto come il moro di Venezia, dopo il suo matrimonio con la bella e nobile Desdemona viene inviato dal doge a difendere la roccaforte di Cipro dai turchi. Avendo scelto Cassio come aiutante, Otello provoca invidia e gelosia nel perfido Iago, che comincia ad insinuare in lui dubbi sulla fedeltà della moglie.
Frutto di uno sforzo produttivo imponente, Otello è un film criptico e complesso. Il protagonista, interpretato dallo stesso Welles, è posto sotto attenta osservazione sia nel corpo che nella psiche. Il ritratto che ne viene fuori è talmente frammentato da richiamare alla mente l’avanguardia cubista. L’opera è infatti vicina nella forma al cinema d’autore europeo e segna un importante momento di allontanamento del regista dall’idea di cinema tipica degli Stati Uniti.
LUNEDÌ 10/11, ORE 21.00

Rapporto confidenziale (Mr. Arkadin, 1955, 93′ – v.o. sott. italiano)
Un giovane americano immischiato con traffici loschi diviene testimone di un omicidio. La vittima prima di morire sussurra due nomi: Gregory Arkadin e Sophie. Il giovane scopre che il primo è un ricco uomo d’affari e lo rintraccia. Arkadin lo accoglie nel suo castello e gli affida un lavoro di grande importanza: aiutarlo a riscoprire il suo passato, perso in seguito a un’amnesia.
Welles torna a guardare all’Espressionismo per portare sullo schermo una storia che, come in Quarto potere, si basa sul tentativo di scoprire la verità su di un uomo. Le inquadrature oblique e claustrofobiche pongono al centro la messa in scena, che modifica il significato della vicenda e la rende di difficile lettura. Al centro di tutto c’è ancora una volta il mistero su di un’identità che si ostina a rimanere sfuggente.
LUNEDÌ 24/11, ORE 21.00

L’infernale Quinlan (Touch of Evil, 1958, 95′ – v.o. sott. italiano)
Il procuratore generale messicano Miguel Vargas rimane coinvolto in un attentato durante la sua luna di miele negli Stati Uniti. Quando hanno inizio le indagini fa la conoscenza con il capitano Quinlan, poliziotto duro e senza scrupoli.
Orson Welles torna a confrontarsi con il Noir, arrivando a perfezionare la sua formula e portando sul grande schermo uno dei migliori film di questo genere. Girato con maestria assoluta e animato da una sceneggiatura perfetta, L’infernale Quinlan è allo stesso tempo capace di intrattenere e suggerire interessanti spunti di riflessione su argomenti come giustizia e autorità.
LUNEDÌ 01/12, ORE 21.00

Il processo (Le Procès, 1962, 120′ – v.o. sott. italiano)
Josef K. è un impiegato e conduce una vita tranquilla. La sua stabilità è sconvolta una mattina, quando viene svegliato dalla polizia che gli annuncia di essere in arresto. K. non comprende la ragione dell’arresto e si proclama innocente e vittima di una palese ingiustizia.
Orson Welles si ispira all’avanguardia surrealista per mettere in scena l’inquietudine di Franz Kafka, autore del romanzo dal quale è tratta l’opera. Sperimentale sia dal punto di vista visivo sia nella narrazione, Il processo è un film estremamente moderno e in linea, se non addirittura in anticipo, con le correnti cinematografiche più avanzate degli anni Sessanta.
LUNEDÌ 15/12, ORE 21.00

Falstaff (Chimes at Midnight, 1965, 119′ – v.o. sott. italiano)
Siamo nell’Inghilterra della prima metà del XV secolo, durante il regno di Enrico IV. La corona è minacciata da un’alleanza di nobili, che mirano a insediarsi sul trono. Il principe Hal, legittimo erede al trono, non si preoccupa dell’instabilità del regno e si dedica alla spensieratezza e alle baldorie nelle taverne di Londra. Suo compagno e maestro di gozzoviglie è il vecchio sir John Falstaff.
In bilico tra Sergej Ejzenštejn e Akira Kurosawa, Falstaff è forse il film più drammatico di Orson Welles. Il protagonista, non a caso interpretato dallo stesso Welles, sembra voler essere una parodia dell’autore: diviso tra la irriducibile gioia di vivere e la fatica della costante lotta contro miseria e sfortuna, John Falstaff è uno dei caratteri più umani e complessi della filmografia del regista.
LUNEDÌ 22/12, ORE 21.00

Storia Immortale (Une Histoire immortelle, 1968, 58′ – v.o. sott. italiano)
Alla fine del XIX secolo, sull’isola portoghese di Macao, l’anziano e abbiente mercante americano mr. Clay decide di far diventare realtà una vecchia storia abitualmente raccontata sulle navi mercantili. La storia di un marinaio a cui un ricco signore offre venti ghinee per passare la notte con la propria bella e giovane moglie e dargli un erede.
Prima prova di Orson Welles con il colore, Storia Immortale è un racconto esotico e ammaliante. Welles riparte da un racconto di Karen Blixen, ripreso con estrema fedeltà, per riflettere sul concetto di narrazione e sul labile confine tra realtà e finzione.
LUNEDÌ 29/12, ORE 21.00

F come Falso (Vérités et mensonges, 1973, 85′ – v.o. sott. italiano)
In bilico tra il film di finzione e il documentario, F come Falso ha come protagonista Orson Welles nei panni di sé stesso. L’autore si fa narratore di alcune storie, che narrano di falsari di professione, artisti ed esperti d’arte.
Autentico testamento artistico, F come Falso porta sullo schermo la personale riflessione sull’arte di Orson Welles. L’autore si autorappresenta come intellettuale e allo stesso tempo come illusionista, giocando sul ruolo dell’artista e allo stesso tempo riflettendo sul significato dei termini verità e finzione.