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21 Ottobre 2025

[aspettando il 46° Festival di Cinema e Donne] Elvira Notari 150

Una serata dedicata alla regista pioniera del cinema muto in collaborazione con CSC – Cineteca Nazionale, Comitato Nazionale per le celebrazioni del 150°anniversario dalla nascita di Elvira Coda Notari e Laboratorio Immagine Donna

Il 2025 segna i 150 anni dalla nascita di Elvira Notari, la prima regista italiana.
La Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia è il cuore pulsante della sua eredità, conserva tutti i film superstiti di Elvira Notari che ha anche digitalizzato e restaurato per far (ri)scoprire la sua opera e rendere omaggio al genio indimenticabile e multiforme di una donna in avanti sui tempi.

Di tutta l’immensa produzione di Elvira Notari sopravvivono oggi solo pochi titoli: due film-sceneggiata entrambi interpretati da Rosé Angione, insegnante di matematica del figlio Eduardo (‘A Santanotte, E’ piccerella), due film in cui spicca il figlio Eduardo, presente in tutti i film della madre (Fantasia ‘e surdate, L’Italia s’è desta) e due frammenti di documentari che riprendono feste religiose (La festa della SS. Assunta in Avellino e La festa della Madonna della Libera in Trevico), destinate agli emigrati campani negli Stati Uniti.

A New York aveva stabilito la succursale americana della Dora Film, realizzando una vera e propria emigrazione culturale: i suoi film, attesi dal pubblico italoamericano, diventavano per gli emigrati un cordone ombelicale cinematografico con la madrepatria e insieme servivano ad Elvira a sfuggire alla censura fascista, che non tollerava l’uso del dialetto napoletano e la presentazione realistica di storie ambientate in ambienti popolari e piene di sangue, tradimenti, duelli e femminicidi.

Ma Elvira non si limita a realizzare film, pensa anche al futuro del cinema e fonda una Scuola d’Arte Cinematografica a Napoli: molti dei/delle interpreti dei suoi film si formano nella sua scuola di recitazione, di impianto realistico, in controtendenza con l’eccesso melodrammatico prevalente all’epoca.

di Maria Coletti [CSC – Cineteca Nazionale]


PROGRAMMA

MARTEDì 21 OTTOBRE

ORE 20.00 
Elvira Notari: oltre il silenzio di Valerio Ciriaci
Italia, USA, 2025, 89’ – v.o. ita
Presentano il regista Valerio Ciriaci e la produttrice Antonella Di Nocera

Appena tre lungometraggi, due documentari e alcuni frammenti, 163 minuti in tutto. È ciò che resta della filmografia di Elvira Notari, la prima regista italiana, protagonista dell’età d’oro del muto napoletano.  Elvira Notari. Oltre il silenzio racconta la storia del lungo percorso che l’ha riportata alla luce dopo decenni di oblio. Pioniera del cinema muto napoletano, Elvira firmò oltre sessanta film che intrecciavano melodramma e realismo, restituendo il ritratto di una Napoli autentica e popolare. Colpita dalla censura fascista e trascurata dagli storici nel dopoguerra, la sua opera cadde nel silenzio. Ma oggi, attraverso il lavoro di chi ne raccoglie e reinterpreta l’eredità, Elvira torna finalmente al centro della scena.

Presentato nella sezione Classici al Festival di Venezia 2025
INGRESSO: €6 intero/ €5 ridotto


+ a seguire | ingresso libero
È piccerella di Elvira Notari
Italia, 1922, 63’ – Musiche originali composte dal Maestro Enrico Melozzi per l’edizione restaurata del film
Presentano Maria Coletti CSC – Cineteca Nazionale e la  Prof.ssa Anna Masecchia

Il restauro digitale è stato realizzato nel 2018 dal Centro Sperimentale di Cinematografia- Cineteca Nazionale, con il contributo di ZDF/ARTE, a partire da un duplicato negativo in bianco e nero, stampato nel 1968 da una copia nitrato d’epoca ad oggi non più conservata. Musiche originali composte dal Maestro Enrico Melozzi per l’edizione restaurata del film

La storia dell’amore ossessivo di Tore per Margaretella, che lo spinge a tradire la famiglia e a sperperare ogni avere. Quando scopre di essere stato tradito dalla sua amata, in un impeto di gelosia, la uccide, finendo arrestato e perseguitato dal suo fantasma.

“Nel rivedere il film È piccerella con occhi nuovi, colpisce la modernità e la forza iconica della protagonista. Il film di Elvira Notari, a centocinquant’anni dalla nascita, ancora ci parla e ci pone domande. Qual è stato e qual è oggi il ruolo delle donne nella storia del cinema? Come si è modificata nel tempo la fruizione dello spazio pubblico della città da parte delle donne? Come si è evoluta la libertà sentimentale e sessuale femminile? In che modo sono cambiati i rapporti familiari e di genere?

Rispetto alle eroine degli altri due film superstiti di Notari, Margaretella si muove con passi intrepidi e sicuri nel tessuto urbano di Napoli, con un piglio a metà strada fra una giovane flâneuse e una femme fatale napoletana, ma senza la raffinatezza, il lusso e la studiata arte di seduzione tipica delle classiche dive del cinema muto. La parabola narrativa di Margaretella assume tutta la sua dirompente potenza se ripercorsa come tentativo di affermare la propria libertà attraversando, spesso da sola, gli spazi della città, muovendosi come su un gigantesco palcoscenico. Elvira Notari dipinge un ritratto di donna che conferma gli stereotipi di genere dell’epoca e insieme invita a superarli, mostrandoci una topografia urbana fatta di linee di confine di genere e di classe su cui si muove il corpo scomposto e irriverente di Margaretella. Cosa ci lascia in eredità con questo film? Sicuramente lo stile (il ritmo interno all’inquadratura, anche con riprese in movimento da carrozze o automobili); l’aspetto documentario, capace di catturare lo splendore del vero fuori dai teatri di posa; l’intermedialità delle sue narrazioni, che si muovono tra diversi linguaggi (letteratura, musica e cinema); la capacità di superare i confini di classe e quelli regionali e nazionali, parlando da Napoli al mondo; l’attenzione ai ruoli femminili, fra tradizione e modernità, lasciandoci indimenticabili ritratti di donne, vittime o ribelli, ma sempre in grado di rivendicare la propria indipendenza.” [Maria Coletti CSC – Cineteca Nazionale]

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MARTEDì 21 OTTOBRE, ORE 20.00