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15-19 Novembre 2023

Lo schermo dell’arte 2023

Dal 15 al 19 novembre, la 16esima edizione di Lo schermo dell’arte – Festival di Cinema e Arte Contemporanea è in programma a La Compagnia.

Lo Schermo dell’arte – Festival di Cinema e Arte contemporanea è un progetto dedicato a esplorare e promuovere le relazioni tra cinema e arte contemporanea, un appuntamento internazionale che presenta una selezione della migliore recente produzione di film d’artista e di documentari sull’arte contemporanea, incontri con artisti, autori e curatori. Dal 2012 il Festival presenta un Focus, una sezione monografica dedicata ad artisti che lavorano con le immagini in movimento in modo innovativo. 

Nel programma di questa 16° edizione troviamo cinque nuove produzioni di Micol Roubini, Simon Liu, Gerard Ortìn Castellvì, Maryam Tafakory e Yuyan Wang. I film selezionati affrontano temi che sono da sempre al centro dell’interesse di Lo schermo dell’arte: temi politici, sociali, ambientali, identitari. Il cinema è infatti specchio del nostro tempo e finestra attraverso la quale guardare la realtà. 

INGRESSO LIBERO PER GLI UNDER 30

Se non potete partecipare al festival lo trovate anche online fino al 26 novembre su PiùCompagnia in collaborazione con MYmovies. Per non perdere neanche un contenuto, verificare sempre la disponibilità dei singoli film nelle schede.

Lo schermo dell’arte è il sesto festival della 50 Giorni di Cinema a Firenze 2023.


BIGLIETTI

CINEMA LA COMPAGNIA
Pomeridiano: intero 6€ – ridotto 5€
Serale: intero 6€ – ridotto 5€
Giornaliero: intero 10€ – ridotto 8€
Abbonamento: 35€ – ridotto 25€
Ingresso gratuito under 30
Ingresso libero evento speciale Radical Landscape

PREVENDITE
Da mercoledì 8 novembre i biglietti sono acquistabili QUI e alla cassa del Cinema La Compagnia

STREAMING SU PIÙ COMPAGNIA
Abbonamento: 7,90€
Online su Più Compagnia in collaborazione con MYmovies (I film saranno visibili in streaming solo dall’Italia)


PROGRAMMA

 

MERCOLEDÌ 15 NOVEMBRE

19.00 | THE PIXELATED REVOLUTION, A NON-ACADEMIC LECTURE di Rabih Mroué (2012, 60’)
Nel 2011, durante le prime fasi della rivoluzione siriana, l’artista libanese Rabih Mroué ha iniziato a raccogliere le immagini pubblicate sui social dai manifestanti che protestavano contro il regime di Bashar al-Assad. Mroué si interroga sul rapporto tra l’atto di documentazione del “qui e ora” con la morte e il modo in cui tale rapporto viene percepito dal resto del mondo che osserva. Muovendosi tra arti visive, teatro e ricerca storica, l’artista riflette criticamente  sull’estetica della violenza.

21.00 | FOCUS ON Guido van der Werve
NUMMER ACHTTIEN, THE BREATH OF LIFE di Guido van der Werve (Paesi Bassi, 2023, 94’, v.o. olandese, inglese, tedesco – sott. inglese, olandese, italiano)
Prima italiana alla presenza dell’artista
A seguito di un grave incidente stradale l’artista rimane in coma per un mese. Il film racconta la sua miracolosa riabilitazione intrecciando scene dell’infanzia dalle quali emergono i difficili rapporti con i genitori. Diversi elementi compongono il film e rimandano a lavori precedenti dell’artista: le pellicole in 8 mm e i dipinti realizzati dal padre, un coro e un’orchestra, una bambina dai capelli rossi che impersonifica l’artista, la casa di famiglia a Papendrecht, la sua casa in Finlandia e il centro medico di Berlino dove è rimasto per mesi dopo l’incidente.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

GIOVEDÌ 16 NOVEMBRE

17.00 | ROBERT IRWIN: A DESERT OF PURE FEELING di Jennifer Lane (Stati Uniti, 2022, 94’, v.o. inglese – sott. italiano)
Prima italiana
Il film ripercorre la lunga carriera dell’artista californiano Robert Irwin, scomparso il 25 ottobre 2023, noto per le sue installazioni site specific, interventi effimeri che giocano con la percezione dello spazio e della luce. Il film, che utilizza materiali d’archivio e interviste inedite che mostrano le celebri installazioni dell’artista, segue la realizzazione di un’imponente installazione permanente per la Chinati Foundation di Marfa nel deserto del Texas: un’ode radicale agli elementi evanescenti della luce e dello spazio.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

18.45 | FOCUS ON Guido van der Werve
NUMMER ACHT, EVERYTHING IS GOING TO BE ALRIGHT di Guido van der Werve (16 mm trasferito in HD, 2007, sonoro, 10’10”)
Alla presenza dell’artista
Nel Golfo finlandese di Botnia, uno dei limiti estremi della terra, l’artista è ripreso mentre cammina su una distesa di ghiaccio di fronte a un’enorme nave rompighiaccio. Non c’è musica ma solo i tonfi sordi della nave che percorre la sua traiettoria. Nell’ampia ripresa van der Werve sembra fragile e minuscolo, sempre in procinto di essere inghiottito dall’immensa nave dietro di lui.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

a seguire | FOCUS ON Guido van der Werve
NUMMER VEERTIEN, HOME di Guido van der Werve (video 4k, 2012, sonoro, 54’)
Alla presenza dell’artista
ll cimitero di Père Lachaise è il luogo in cui è sepolto il corpo di Frédéric Chopin tranne il suo cuore che la sorella, per esaudire l’ultimo desiderio del compositore, portò di nascosto in una chiesa di Varsavia. L’artista intraprende un viaggio dalla Polonia alla Francia come se fosse un triathlon. Il film è un requiem composto da tre movimenti e dodici atti, nel quale si intrecciano tre narrazioni: il viaggio compiuto come una maratona Ironman, un irreale ritorno nella sua casa natale in Olanda ed alcune scene ispirate al viaggio di Alessandro Magno dalla Macedonia a Babilonia.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

20.10 | CAPITAL di Basma al-Sharif (Egitto, Italia, Germania, 2023, 17’, v.o. italiano, arabo, francese – SOTT. inglese, italiano)
Alla presenza dell’artista
Una donna si eccita al telefono ascoltando una seducente voce maschile che promuove la vendita di nuovi appartamenti e un ventriloquo, interpretato dall’artista Diego Marcon, racconta delle freddure. A queste scene si alternano degli spot pubblicitari per complessi residenziali di lusso. Il titolo Capital fa riferimento al colossale progetto di una nuova capitale egiziana pianificata fin dagli anni ‘70. Permeato da un registro satirico, il film mette in relazione il cinema di propaganda fascista dei “telefoni bianchi” con le nuove costruzioni urbanistiche in Egitto.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

21.00 | BLOODLINES di Amie Siegel (Stati Uniti, Regno Unito, 2022, sonoro, 82’)
Prima italiana alla presenza dell’artista
Bloodlines segue la movimentazione dei dipinti dell’artista britannico George Stubbs (1724 – 1806) dalle loro case in tenute private aristocratiche di campagna e istituzioni in tutto il Regno Unito, a una mostra a lui dedicata in una galleria pubblica, e il loro successivo ritorno. Mentre il film si sviluppa, Siegel traccia connessioni tra i suoi soggetti e quelli dei dipinti. Persone, proprietà, animali e oggetti si muovono tra il reale e il rappresentato creando uno specchio di stirpi umane, equine e artistiche, e mettendo in evidenza sia i rapporti di proprietà che i costrutti della stessa creazione di immagini. Offrendo una finestra sul mondo del patrimonio culturale, Bloodlines mette in luce le strutture di proprietà culturale, lavoro e ricchezza ereditaria che continuano a plasmare la società britannica di oggi. Bloodlines è una commissione della National Galleries of Scotland.

22.40 | CANYON – KATHARINA GROSSE di Heinz Peter Schwerfel (Francia, 2023, 16’20’’, v.o. francese, tedesco – sott. inglese, italiano)
Prima italiana alla presenza dell’autore
L’artista tedesca Katharina Grosse (Friburgo 1961) è nota per le sue grandi installazioni site-specific che creano ambienti immersivi per i quali utilizza vernici acriliche dai colori accesi. Fra queste Canyon, inaugurata nell’ottobre 2022 alla Fondation Louis Vuitton di Parigi, è un’imponente installazione sospesa, un painting object capace di far diventare la pittura un’esperienza spaziale. Il film segue l’artista nell’ideazione e nella realizzazione dell’opera mentre spiega le motivazioni del suo lavoro.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

VENERDÌ 17 NOVEMBRE

17.00 | DEAD DANCE di Domenico Palma (Italia, 2023, 54’, v.o. italiano – sott. inglese)
Prima mondiale alla presenza dell’autore e di Giulia Cenci
Nel suo studio nella campagna toscana, Giulia Cenci parla della realizzazione dell’opera Dead Dance esposta alla Biennale di Venezia del 2022. Il film è un resoconto dettagliato della genesi e del processo creativo che si cela dietro di essa. L’artista racconta, senza soluzione di continuità, riferimenti visivi della storia dell’arte e suoi ricordi che si fondono con riflessioni sui temi dell’ecologia e sulle intricate dinamiche delle relazioni tra le specie: un appello accorato ad acquisire una consapevolezza critica del ruolo che l’umanità ha nel mondo naturale.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

18.20 | BLISS POINT di Gerard Ortín Castellví (Italia, Regno Unito, 2023, sonoro, 26’)
Prima mondiale alla presenza dell’autore
Gerard Ortín Castellví si concentra sulla trasformazione del cibo in immagini in movimento documentando i nuovi regimi e le infrastrutture di distribuzione. Il film ritrae realtà frammentate e coesistenti, dalle tecnologie avanzate di circolazione nei magazzini gestiti dall’intelligenza artificiale alla percezione e rappresentazione commerciale negli studi di fotografia alimentare.

a seguire | LOOK ON THE BRIGHT SIDE di Yuyan Wang (Italia, Francia, 2023, sonoro, 16’30)
Prima mondiale alla presenza dell’artista
Nell’era dei cavi e delle stringhe, la luce emessa dalle nostre estensioni digitali ha radici che attraversano milioni, persino miliardi di anni. Come una crisalide, il mondo si dispiega in un regno di enigmatica brillantezza, una miscela perfetta di circolazione, spettatorialità e materialità.

19.30 | RAGNAR KJARTANSSON: I’M NOT AN AUTHENTIC HUMAN BEING di Roxanne Bagheshirin Lærkesen (Danimarca, 2023, 44’, v.o. inglese – sott. italiano)
Prima italiana
Ragnar Kjartansson (Reykjavík 1976) è noto internazionalmente per le performance che confluiscono in video installazioni di grandi dimensioni sempre in bilico tra i registri della melanconia e la parodia, con cui l’artista esplora il confine fra realtà e finzione. Nel film ripercorre la propria carriera a partire dai suoi primi video Colonization (2003) e Mercy (2004), passando per l’esperienza del 2009 alla Biennale di Venezia dove rappresentava l’Islanda, fino alla straordinaria videoinstallazione a 9 canali The Visitors (2012) esposta all’HangarBicocca nel 2013.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

21.00 | MESSAGE FROM MARS di John Menick (Stati Uniti, 2023, 15’, v.o. inglese – sott. italiano)
Prima mondiale alla presenza dell’autore
Film essay realizzato con tecniche di animazione 3D e 2D, filmati d’archivio e documenti storici, che riflette sul desiderio dell’umanità di colonizzare il pianeta Marte. La voce narrante è un androide rimasto bloccato su Marte per 200 anni che trascorre le sue giornate nel vasto complesso sotterraneo costruito per ospitare i coloni umani, che però non sono mai arrivati. Solo e incapace di mettersi in contatto con la terra, l’androide esamina i piani di espansione dell’umanità sul pianeta rosso servendosi anche delle immagini e della narrazione proveniente dalla storia del cinema.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

21.30 | DEAREST FIONA di Fiona Tan (Paesi Bassi, 2023, 102’, v.o. inglese – sott. italiano)
Alla presenza dell’artista
Un viaggio nel tempo e nello spazio che connette luoghi e avvenimenti distanti tra loro, il film è realizzato con immagini d’archivio che ritraggono scene di vita quotidiana nei Paesi Bassi all’inizio del Novecento. La voce fuori campo legge le lettere che il padre dell’artista le inviava dall’Australia alla fine degli anni ‘90, quando lei era a studiare ad Amsterdam: una corrispondenza sui piccoli avvenimenti della vita quotidiana e locale che intreccia eventi epocali. Attraverso un montaggio ipnotico, l’accostamento tra parola e immagine unisce micro e macro storia, in un viaggio a metà strada tra sogno e realtà.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

SABATO 18 NOVEMBRE

11.00 | RADICAL LANDSCAPES di Elettra Fiumi (Svizzera, Italia, 2022, 91’, v.o. inglese, italiano – sott. inglese)
Evento speciale alla presenza della producer Laura Romano e di Pino Brugellis
Il documentario racconta lo spirito visionario del padre della regista Fabrizio Fiumi (Firenze 1943 – Los Angeles 2013), co-fondatore del gruppo fiorentino di architettura radicale 9999. Documenti d’archivio, collage, fotografie e interviste accompagnano lo spettatore in un viaggio fra gli Stati Uniti e la Firenze della fine anni ‘60. Il film restituisce la profonda connessione tra arte e vita presente in Fiumi e negli altri membri del gruppo 9999, la loro visione in grado di connettere le innovazioni tecnologiche con un’attenzione alle tematiche ambientali.
Ingresso libero
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

17.00 | FOCUS ON Guido van der Werve
NUMMER TWEE, JUST BECAUSE I’M STANDING HERE DOESN’T MEAN I WANT TO di Guido van der Werve (16mm trasferito in HD, 2003, sonoro, 03’08”)
In piedi in una strada di periferia della sua città natale Papendrecht in Olanda, l’artista cammina lentamente all’indietro finché non viene investito da un’auto. Un furgone blu della polizia si ferma. Ne escono cinque giovani ballerine che danzano il Concerto grosso per la notte di Natale di Arcangelo Corelli davanti al corpo dell’artista inerte a terra.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

a seguire | FOCUS ON Guido van der Werve
NUMMER ZES, STEINWAY GRAND PIANO, WAKE ME UP TO GO TO SLEEP AND ALL THE COLOR OF THE RAINBOW di Guido van der Werve (35mm trasferito in HD, 2006, 17’09”, v.o. inglese, olandese – sott. inglese, italiano)
Seduto su uno sgabello al suo pianoforte verticale, l’artista è immerso nei suoi pensieri mentre una voce fuori campo racconta la storia del pianoforte a coda Steinway & Sons. Vagando sconsolato per le strade di Amsterdam, egli continua a pensare al celebre Steinway. Nella scena successiva una gru issa il grande pianoforte facendolo passare con difficoltà dalla finestra dell’angusta stanza del suo appartamento. Qui un’intera orchestra da camera accompagna l’artista nell’esecuzione del primo concerto per pianoforte di Chopin.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

17.30 | WHITE BALLS ON WALLS di Sarah Vos (Paesi Bassi, 2022, 90’, v.o. olandese – sott. inglese, italiano)
Alla presenza dell’autrice
Rein Wolfs, direttore dello Stedelijk Museum di Amsterdam, e il suo team lavorano al processo di aggiornamento delle sale espositive del museo. Come molti musei occidentali, anche lo Stedelijk è stato a lungo un luogo di rappresentazione del potere patriarcale bianco e occidentale. Dal 2019 al 2022 il museo ha attraversato un processo di aggiornamento e riorganizzazione delle collezioni per dare visibilità ad artiste donne e artisti non bianchi. Il documentario è un prezioso racconto nel quale vengono mostrati i successi ma anche i fallimenti di questo difficile processo.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

19.20 | RAZEH-DEL di Maryam Tafakory (Italia, 2023, 14’)
Prima mondiale alla presenza dell’artista
Una nuova tappa della ricerca dell’artista sulla rappresentazione delle donne e la censura del loro corpo nel cinema post rivoluzionario iraniano, il cui primo capitolo, Mast-del, è stato presentato in anteprima alla 55a Quinzaine des Réalisateurs di Cannes.

a seguire | SINGLE FILE di Simon Liu (Italia, Hong Kong, Regno Unito, Stati Uniti, 2023, sonoro, 11’)
Prima mondiale alla presenza dell’artista
Il nuovo film di Simon Liu lavora attivamente sia per nascondere, che per riconsiderare gli approcci dell’espressione personale all’indomani di un cambiamento catastrofico nella regione di Hong Kong di cui è originario l’artista. I tempi futuri e passati si scontrano alla ricerca di una nuova linearità: dalle splendide tradizioni a generazioni perse a causa di errori di risoluzione. Setacciando nuove realtà di misinformazione, coscienza digitale e scomparsa culturale, Single File cerca nuovi lessici di disobbedienza civile attraverso sperimentazioni formali.

ORE 21.00 | UNTITLED (ALL PIGS MUST DIE) di Diego Marcon (Italia, 2015, film 16 mm, footage da “Winnie-the-Pooh and the Blustery Day”, pellicola 16 mm rossa, vernice acrilica su banda sonora ottica, colore, suono, 46’’)
Alla presenza dell’artista e di Stefano Collicelli Cagol, direttore Centro Pecci
Un frammento del cartone animato Winnie the Pooh, in cui il maialino Pimpi sbatte contro la finestra del gufo Uffa svegliandolo dal sonno, è montato assieme a degli spezzoni di pellicola 16mm di diverse gradazioni di rosso. Alcuni segni grafici disegnati sulla banda sonora ottica generano dei rumori che si mescolano ai versi dei due personaggi.
Il video è stato concepito come un loop nel quale Uffa viene continuamente svegliato dall’urto di Pimpi nella sua casa.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

a seguire | TOONSTUNES (FOUR PATHETIC MOVEMENTS) di Diego Marcon (traccia sonora, 2016, audio mono, 10’)
Alla presenza dell’artista e di Stefano Collicelli Cagol, direttore Centro Pecci
Composizione musicale in quattro distinti movimenti, ottenuta montando frammenti sonori dagli episodi della serie di cartoni animati di Donald Duck.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

a seguire | LUDWIG di Diego Marcon (Italia, 2018, video, animazione CGI, colore, suono, 8′)
Alla presenza dell’artista e di Stefano Collicelli Cagol, direttore Centro Pecci
Ludwig è il primo video di Marcon interamente realizzato in CGI. Seduto su di una cassa all’interno di una nave nella tempesta, un bambino intona una canzone mentre cerca di tenere acceso il fiammifero che ha fra le dita. Il video, ideato come un loop, è accompagnato da una composizione musicale originale ispirata al Lied, genere che si sviluppa in Germania nell’Ottocento.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

a seguire | MONELLE di Diego Marcon (Italia, 2017, film 35 mm, animazione CGI, colore, suono, versione da proiezione: 16’)
Alla presenza dell’artista e di Stefano Collicelli Cagol, direttore Centro Pecci
Alcune ragazze giacciono addormentate nella Casa del Fascio dell’architetto razionalista Giuseppe Terragni, a Como. Delle inquietanti figure animate in CGI intente in attività misteriose si aggirano nello spazio. Esse sono visibili soltanto nei momenti in cui le immagini vengono rivelate dalla luce di un flash. Poi questa si spegne e le rigetta nell’oscurità.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

a seguire | IL MALATINO di Diego Marcon (Italia, 2017, film 16 mm, colore, senza sonoro, 2’22’’)
Alla presenza dell’artista e di Stefano Collicelli Cagol, direttore Centro Pecci
Breve film progettato come loop, in cui il primo e l’ultimo fotogramma coincidono, generando un movimento circolare e continuo. Realizzato con la tecnica dell’animazione, il video ritrae un bambino malato che respira faticosamente in un letto.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

22.00 | TWITTERING SOUL di Deimantas Narkevičius (Lituania, 2023, 70’, Film in formato 3D stereoscopico, v.o. lituano, polacco – sott. inglese)
Prima italiana alla presenza dell’artista
Il lungometraggio in 3D racconta una storia del folklore della Lituania ambientata in un remoto villaggio alla fine del XIX secolo, un tempo in cui la comunicazione quotidiana era caratterizzata da espressioni arcaiche piene di simbolismo. Due giovani ragazze e due musicisti itineranti osservano eventi inquietanti, incapaci di discernere cosa sia fantasia e cosa realtà. Le scene del film sono accompagnate dalla musica dei flauti e dai dialoghi dei protagonisti che trasportano lentamente il pubblico in una favola incantata in cui uomo e natura vivono in profonda connessione.

DOMENICA 19 NOVEMBRE

16.00 | MAN IN BLACK di Wang Bing (Francia, Stati Uniti, Regno Unito, 2023, 60’, v.o. cinese – sott. inglese, italiano)
Prima italiana
Il Théâtre des Bouffes du Nord di Parigi risuona della voce dell’​ottantaseienne compositore cinese Wang Xilin mentre, completamente nudo, racconta la dolorosa traiettoria della sua vita: da membro del partito comunista al suo allontanamento, fino a diventare un dissidente politico per difendere la libertà di espressione. Dalle sue parole comprendiamo come le ferite abbiano trovato una loro rappresentazione simbolica in alcune sinfonie da lui composte, colonna sonora del film. Un lucido ritratto di un uomo che ha fatto dell’arte la sua forma di protesta e di resistenza.

17.15 | NAM JUNE PAIK: MOON IS THE OLDEST TV di Amanda Kim, Stati Uniti, 2023, 109’ (v.o. inglese, tedesco, coreano – sott. italiano)
Prima italiana
Considerato il padre della videoarte, Nam June Paik (Seul 1932 – Miami 2006) è uno degli artisti più influenti del XX secolo. Con la sua arte ha creato nuove forme di espressione e di comunicazione nell’era del boom della televisione. Attraverso rari fi​​lmati d’archivio, interviste ed estratti di opere, il documentario racconta l’incessante sperimentazione di Paik con la tecnologia: dall’utilizzo dei primi monitor tv alla creazione di robot antropomorfi, fino all’uso delle nuove videocamere portatili.
Disponibile anche in streaming su Più Compagnia fino al 26 novembre.

19.15 | I AM HYMNS OF THE NEW TEMPLES أنا تراتیل المعابد الجدیدة di Wael Shawky (Italia, Egitto 2023, 57’,42”, v.o. arabo classico – sott. inglese, italiano)
Alla presenza di Andrea Viliani, co-curatore Pompeii Commitment. Materie archeologiche
Il film è stato prodotto nel contesto della partecipazione di Wael Shawky al programma Pompeii Commitment. Materie archeologiche, originariamente concepito da Massimo Osanna e Andrea Viliani, che ha curato la produzione del film. Per l’artista egiziano, Pompei è allo stesso tempo simbolo di fine e inizio, matrice di storia e racconto, ecosistema naturale e testimone millenaria della stratificazione delle culture mediterranee. L’area archeologica diventa quindi un teatro della costante rigenerazione reciproca delle memorie e delle narrazioni, in cui i templi della religione greco-romana e quelli delle mitologie egizie convivono, continuando a raccontare il nostro rapporto con ciò che è umano e ciò che è divino, con la nostra idea di giustizia, con le nostre origini e di come esse si siano costantemente mischiate, conducendoci a qui e a ora.

21.00 | PREMIO DEL PUBBLICO UNDER 30
Il pubblico under 30 potrà votare il miglior film tramite la nuova App dello Schermo dell’arte, tra poco disponibile gratuitamente su App Store e Google Play. Al film vincitore verrà donato un libro d’artista realizzato da Roberto Fassone, edito dalla casa editrice Roi de Coupe.

a seguire | INSIDE di Vasilis Katsoupis (Grecia, Germania, Belgio, Svizzera, Regno Unito, 2023, 105′, v.o. inglese – sott. italiano)
Italian theatrical premiere alla presenza dell’autore e del produttore Giorgos Karnavas
Un ladro di opere d’arte, interpretato magistralmente da Willem Dafoe, rimane intrappolato in un attico newyorkese dopo che il suo colpo non va secondo i piani previsti. Rinchiuso nell’appartamento si ritrova prigioniero in mezzo ad importanti opere d’arte contemporanea. Sia la lussuosa abitazione che la collezione, appositamente messa insieme per il film, giocano un ruolo fondamentale e attivo nella storia come veri e propri personaggi. I giorni passano mentre il suo stato mentale inizia a vacillare. Il finale a sorpresa conclude questo psycho-thriller dove convivono claustrofobia, inquietudine, abbrutimento e visionarietà.

CONTENUTI DISPONIBILI SOLO ONLINE SU PIÙ COMPAGNIA

TUTTI I CONTENUTI FANNO PARTE DEL “VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images 2023”
ONLINE DA MERCOLEDÌ 15 A DOMENICA 26 NOVEMBRE

AN EXCAVATION di Maeve Brennan (2022, 20’21’’)
L’artista realizza un’indagine su una serie di reperti archeologici trafugati scoperti al Geneva Freeport nel 2014. Realizzati nel IV secolo a.C. da artigiani pugliesi, i vasi sono rimasti sepolti nelle tombe per 2500 anni prima di essere clandestinamente riportati alla luce. I viaggi degli oggetti attraverso le mani di saccheggiatori, contrabbandieri, restauratori e commercianti sono contrappuntati dalle storie dipinte a mano che li decorano.

FARMING di Federica di Pietrantonio (2023, 14’)
Girato all’interno del videogioco Farming Simulator 22, incorporando modelli programmati personalmente o forniti dalla comunità, il film raccoglie materiali audio, video, i commenti, interviste con testimonianze anonime e non, reperiti online. L’audio è composto da suoni ambientali in-game e da una voce narrante generata con una tecnologia di clonazione vocale AI, che emula la voce dell’artista.

GERUNDI CIRCULAR di Claudia Pagès Rabal (2021, 14’15’’)
La narrazione si svolge intorno a tre luoghi legati al passato e al presente del porto commerciale di Barcellona: l’hub commerciale a forma di nave del World Trade Center, l’edificio doganale del XIX secolo e il frangiflutti del porto. Rotte marittime globali, il gergo legale e l’incessante flusso di commercio e persone costruiscono un loop a 360 gradi senza soluzione di continuità in cui i gesti ritmici di tre performer e testi scritti a mano si fondono in una serie di sequenze video-musicali.

PACIFIC CLUB di Valentin Noujaïm (2023, 16’37’’)
Nel 1979, nei sotterranei de La Défense, il quartiere degli affari di Parigi, fu aperto il Pacific Club. Era il primo locale notturno per gli arabi delle periferie; un mondo parallelo fatto di balli, sudore, giovani amori e utopie di una notte. Azedine, all’epoca diciassettenne, racconta la storia dimenticata di questo locale e di questa generazione che sognava di integrarsi in Francia, ma che presto si trovò a fare i conti con il razzismo, l’epidemia di AIDS e l’eroina.

RAISED IN THE DUST di Andro Eradze (2022, 8’12’’)
Nel poema georgiano Il mangiatore di serpenti (1901) di Vazha-Pshavela, il protagonista può comprendere il linguaggio della natura. In una foresta appaiono animali tassidermizzati, disturbati dal frastuono dei fuochi d’artificio della notte di Capodanno. Critico nei confronti del carnevale umano che è tossico e fatale per la fauna selvatica, il film riposiziona i fuochi d’artificio come un punto di accesso al lato oscuro e mitologico della foresta, un mondo di piante, animali e fantasmi.

TERRA INCOGNITA di Timotheus Anggawan Kusno (2022, 22’)
L’intervento dell’artista, nella rievocazione dei ricordi della mobilitazione di massa durante la successione al regime indonesiano, è accompagnato da un narratore che recita una poesia anacronistica. La produzione di quest’opera di finzione rivela la sovrapposizione e l’oscuramento dei ricordi, con conseguente cacofonia di voci e distorsione della memoria. Prodotto da Han Nefkens Foundations-Loop Barcelona.

TWICE UPON A WHILE di Marina Xenofontos (2020, 3’52’’)
Realizzato con un programma di animazione digitale open source, il film segue un’adolescente ideologicamente confusa che non riesce a portare a termine i propri compiti. Mentre inciampa nella sua camera da letto d’infanzia, una visione onirica la fa precipitare su una costa rocciosa attraverso una dimensione di caleidoscopica oscurità. I brani letti provengono da una composizione della poeta cipriota Andriana Ierodiakonou, da testi di due canzoni popolari greche e da appunti tratti dal diario dell’artista.

WUHAN PUNK di Chris Zhongtian Yuan (2020, 12’01’’)
La città cinese di Wuhan viene evocata attraverso una voce fuori campo che ricorda personaggi e vicende: dalla storia di un ex membro scomparso del gruppo punk Si Dou Le al Centro Autonomo Giovanile, dai luoghi di esibizione anarchici e abusivi all’epica alluvione del 1998. Mentre l’immagine si muove tra filmati di droni e immagini generate al computer, la città industriale mitizzata sembra brillare in uno smog post-apocalittico. Commissionato da Film and Video Umbrella.

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