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fino al 30 Giugno 2017

Nessuno Ci Può Giudicare

Un tuffo nei musicarelli degli anni Sessanta italiani

Nell’Italia del secondo dopoguerra e del miracolo economico, il cinema continua a essere il divertimento preferito degli italiani nonché lo specchio vero dell’Italia che cambia. E i film musicali, che vedono per protagonisti prima gli “urlatori” (Celentano, Mina, Dallara…) e poi i cantanti beat (Morandi, Pavone, Caselli, Mal…) raccontano un’Italia che cambia velocemente. I giovani per la prima volta nella storia nazionale possono essere indipendenti economicamente dalla famiglia e possono coltivare i loro gusti musicali, il proprio modo di vestire.

Goffredo Lombardo, il patron della Titanus, diceva che i film con Gianni Morandi e Caterina Caselli negli anni Sessanta avevano salvato la gloriosa casa produttrice. Effettivamente questi film, che costavano veramente poco, incassavano tantissimo. Per la prima volta la canzone italiana, che fino a quel momento anche nel cinema era rivolta a tutta la famiglia, era invece indirizzata a un pubblico decisamente giovanile. Era già iniziato ad essere così qualche anno prima, con i film che avevano per protagonisti i cosiddetti “urlatori” Adriano Celentano, Mina, Tony Dallara. Ma a metà degli anni Sessanta il fenomeno di un consumo solo giovanile della cultura è ancora più evidente, e può essere considerato una sorta di anticipazione della contestazione giovanile che avrà il suo culmine nel 1968.
Il documentario vuole raccontare con la viva voce dei protagonisti di allora e con la ricchezza degli archivi dell’Istituto Luce la complessità di un fenomeno. Film semplici e di poche pretese che sanno però essere lo specchio di una generazione e anche la cartina di tornasole di un’Italia che cambierà tantissimo in quegli anni. Come diceva Pasolini, dopo il boom economico l’Italia non era più quella di prima. E anche questi film hanno contribuito a cambiare l’italia.

C’è qualcosa di epico e di immenso in questa ora e mezza di documentario, realizzato con un incalzare rapido, conciso, essenziale ma generoso di didascalie, immagini e suoni, attraverso dieci anni nei quali, come dice il regista torinese Stefano “Steve” Della Casa: “succede di tutto, ma soprattutto che la cultura del mondo intero si confronta per la prima volta e il mezzo di questo confronto è la musica”. A dispetto della fragilità di quelle note si sente l’orgoglio di chi ha cercato di cambiare il mondo e davvero lo ha cambiato, per la prima volta senza guerre e anzi, contro le guerre. Ci saranno stati sbagli, certo, fatti anche gravi e seri di cui pentirsi. Ma il regista avverte: “Nessuno ci può giudicare”. (nonsolocinema.com)

 

REGIA: Steve Della Casa, Chiara Ronchini
PAESE: Italia
ANNO: 2016
DURATA: 83 min
v.originale italiana
Ingresso: 6€ intero/ 5€ ridotto

Alla proiezione di lunedì 5 giugno (ore 21) sarà presente il regista Steve Della Casa

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Spettacoli |

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LUNEDì 5, ORE 21.00 (alla presenza del regista)
MARTEDì 6, ORE 19.00
MERCOLEDì 7, ORE 21.00
SABATO 17, ORE 19.00
DOMENICA 18, ORE 17.00
SABATO 24, ORE 17.00
DOMENICA 25, ORE 19.00
VENERDì 30, ORE 17.00