Poetico, surreale, psichedelico, con un impatto visivo straordinario che richiama le opere di Dalì, Bosch, Magritte e Doré. “Il pianeta selvaggio” torna in sala restaurato per travolgere il pubblico contemporaneo anche grazie ad un messaggio di forte attualità sulla deumanizzazione e l’autodeterminazione. A La Compagnia dal 10 novembre.
Tratto dal romanzo di fantascienza di Stefan Wul Homo Domesticus (Oms en série, 1957), il film nasce dall’incontro delle menti geniali del leggendario regista Renè Laloux (Les Temps Morts, Les Escargots, I maestri del tempo), e di Roland Topor, fondatore del movimento surrealista Panique con Arrabal e Jodorowsky, disegnatore, scrittore, autore e attore.
Completamente disegnato a mano, “Il pianeta selvaggio” combina ritagli di carta e dissolvenze in macchina da presa ed è stato il primo film d’animazione ad essere premiato al Festival di Cannes.
Le musiche ipnotiche di Alain Goraguer richiamano le sonorità dei Pink Floyd ma anche le musiche per film del cinema italiano e francese anni ’70; anche la colonna sonora de Il pianeta selvaggio è diventata negli anni oggetto di culto.
Sul pianeta Ygam vivono giganteschi androidi di nome Draag che praticano la meditazione. I loro figli passano la gran parte del tempo in compagnia degli Oms, uomini minuscoli che provengono da un pianeta oramai distrutto e utilizzati dai Draag come animali domestici. Terr, cresciuto e custodito da Tiwa fin dalla sua nascita, intuisce che la saggezza dei giganti viene trasmessa tra di loro attraverso messaggi captati da una specie di cuffia elettronica. Quando Tiwa viene iniziato alla meditazione, Terr fugge impadronendosi di una di queste cuffie.
Il film sarà preceduto dalla proiezione del corto LES ESCARGOTS (1966, 11min) degli stessi autori.

REGIA: René Laloux
ANNO: 1973
PAESE: Francia/Cecoslovacchia
DURATA: 72 min
INGRESSO: €6 intero / €5 ridotto
DISTRIBUITO DA: Cat People
v. originale sot ita


