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Ottobre 2025
  • giovedì

    30/10/2025

  • venerdì

    31/10/2025

  • sabato

    01/11/2025

  • domenica

    02/11/2025

  • lunedì

    03/11/2025

  • martedì

    04/11/2025

  • mercoledì

    05/11/2025


18:00
66° FESTIVAL DEI POPOLI

Sambizanga

di Sarah Maldoror, Angola e Francia, 1972, 98' - v.o. sott.ita

INGRESSO: €8 intero / €6 ridotto

Sambizanga è il cuore pulsante del cinema di Sarah Maldoror. Ambientato nell’Angola del 1961, segue Maria, una giovane donna che cerca il marito, arrestato dai portoghesi per attività rivoluzionaria. E’ il viaggio della donna attraverso le ingiustizie della dominazione coloniale, ma anche la dignità di chi resiste. Basato su un racconto di José Luandino Vieira e sceneggiato insieme a Mário Pinto de Andrade, il film unisce realismo e poesia, memoria e militanza. Girato con sensibilità quasi documentaria, ma sempre lirica, è il primo lungometraggio africano diretto da una donna: un’opera capitale, che racconta la rivoluzione con occhi femminili, senza retorica, con grazia feroce. Un film necessario, che brucia ancora oggi.


20:30
66° FESTIVAL DEI POPOLI

Inaugurazione

INGRESSO: €8 intero / €6 ridotto (in combinazione con il film successivo)

Inaugurazione del 66° Festival dei Popoli


A seguire
66° FESTIVAL DEI POPOLI

With Hasan in Gaza

di Kamal Aljafari, Germania, Palestina, Francia e Qatar, 2025, 106'- v.o. sott. ita

INGRESSO: €8 intero / €6 ridotto

Gaza, 2001: una videocamera MiniDV, un viaggio e una ricerca. Kamal Aljafari ritorna ai nastri, girati più di 20 anni fa, poi dimenticati, con l’intento di tracciare una cartografia dell’invisibile, un atlante di ciò che la guerra e il genocidio hanno cancellato. “Sono andato a Gaza 24 anni fa. Questo è il mio primo film, che non ho mai fatto”, dice il regista. In With Hasan in Gaza, ogni inquadratura diventa un documento involontario; ogni voce, una vita che sfugge all’archiviazione. Accompagnato da Hasan, ex compagno di prigione di suo padre, attraversa strade, case, volti ormai scomparsi. Non è un film sull’assenza, ma sulla persistenza: la capacità delle immagini di resistere al tempo, alla distruzione, all’oblio. Gaza non è solo teatro di guerra, ma luogo di una quotidianità interrotta. Senza commenti o pathos, Aljafari lascia che sia lo sguardo a parlare: uno sguardo che custodisce, senza spiegare. Un cinema di memoria viva, che ci richiede una profonda responsabilità e presa di parola.

Alla presenza del regista


15:00
66° FESTIVAL DEI POPOLI

The Long Road to the Director’s Chair

di Vibeke Løkkeberg, Norvegia, 2025, 70' - v.o. sott. ita

INGRESSO: €8 intero / €6 ridotto (UNICO POMERIDIANO)

A chi spetta il posto sulla sedia del regista? Nel 1973 Vibeke Løkkeberg partecipa al First International Women’s Film Seminar di Berlino portando il suo film Abort (1971). Filma dibattiti, interviste e momenti di confronto sulle difficoltà di essere donne nel cinema, tra disparità, marginalità e sessismo. Il materiale, mai montato, resta sepolto per cinquant’anni negli archivi norvegesi, fino al recente ritrovamento di pellicole e tracce sonore. L’opera che ne scaturisce è un affresco potente e necessario, insieme documento storico e manifesto politico. La regista non si limita a ricostruire un progetto interrotto: lo trasforma in un gesto di resistenza, un filo teso tra passato e presente che ci ricorda come la lotta per uno sguardo libero e paritario resta un campo di battaglia ancora aperto.

Alla presenza della regista


16:45
66° FESTIVAL DEI POPOLI

To the West, in Zapata

di David Bim, Spagna, Cuba, 2025, 74' - v.o. sott. ita

INGRESSO: €8 intero / €6 ridotto (UNICO POMERIDIANO)

In una delle regioni più remote di Cuba, Landi sopravvive cacciando coccodrilli a mani nude, mentre Mercedes, la sua compagna, accudisce il figlio Deinis, affetto da autismo. La loro esistenza è scandita da continue separazioni e ricongiungimenti, in una ciclicità che richiama la durezza della natura e che, allo stesso tempo, evoca le ferite di un Paese attraversato dalla pandemia e da forti tensioni sociali. Mentre la voce gracchiante di una radio diffonde l’eco di una rivoluzione ormai lontana, la famiglia resiste alle dure condizioni di vita con gesti minimi e un amore indissolubile. Nel suo primo lungometraggio, il cubano David Bim restituisce con grande intensità la vita di una famiglia di ‘paria della Terra’ grazie all’utilizzo di un bianco e nero essenziale e ad un uso immersivo del suono. Attraverso lunghe sequenze di grande rigore formale, To the West, in Zapata testimonia la forza di chi, seppure in un instabile equilibrio, continua a credere nella forza degli affetti.

Alla presenza del regista


18:30
66° FESTIVAL DEI POPOLI

A Scary Movie

di Sergio Oksman, Spagna e Portogallo, 2025, 72' - v.o. sott. ita

INGRESSO: €8 intero / €6 ridotto (UNICO POMERIDIANO)

Il regista e suo figlio dodicenne trascorrono l’estate a Lisbona, in un hotel deserto. Uno scenario particolare, un’ambientazione da film horror, in cui accadono (o potrebbero accadere) eventi misteriosi, in cui si possono raccontare storie paurose. Ma il figlio non ha paura, e il padre cerca di capire perché. I racconti dei grandi film dell’orrore si accompagnano alle rievocazioni di orrori reali: come la storia di Diogo Alves, il primo serial killer portoghese; oppure stanze di albergo che racchiudono misteri. Con il procedere del film, tra colpi di scena e una sottile ironia, ci rendiamo gradualmente conto che il tema principale è quello del Cinema e della sua capacità di creare luoghi e narrazioni che esistono nella realtà e che sono, al tempo stesso, capaci di rievocare il passato e di trasformarlo in favole sul grande schermo. A Scary Movie è un film che ci porta in uno spazio indistinto, sospeso tra immaginazione e realtà, uno spazio che si rivela essere quello del Cinema: lo spazio della meraviglia.

Alla presenza del regista


21:00
66° FESTIVAL DEI POPOLI

Ai Weiwei’s Turandot

di Maxim Derevianko, Italia e USA, 2025, 78' - v.o sott. ita

INGRESSO: €8 intero / €6 ridotto

Nel 2018, in occasione del centenario pucciniano, il Teatro dell’Opera di Roma commissionò all’artista visuale Ai Weiwei, al debutto nella regia per la lirica, la messa in scena della Turandot. Il visionario artista cinese accoglie l’invito e intraprende la sfida di attualizzarne i temi, raccontare le sovrastrutture che regolano la società, il potere oppressivo degli oligarchi e la manipolazione delle masse. La produzione prende il via con il fondamentale apporto della coreografa e amica di lunga data Chiang Ching, finché il mondo esterno non irrompe sulla scena, complicando la lavorazione: prima il Covid costringe l’intera troupe a una lunga pausa, poi l’invasione dell’Ucraina spinge quasi all’abbandono Oksana Lyniv, la direttrice dell’orchestra. Noto per le sue opere di denuncia, Ai Weiwei porta anche nella lirica il suo attivismo iconoclasta, riflesso in questo film – girato da un figlio di dissidenti russi – che ruota attorno ai temi del potere dell’arte come forma di resistenza e della libertà di espressione.

Alla presenza del regista


18:45
FRANCE ODEON 2025

Inaugurazione

INGRESSO: €8 intero / €7 ridotto

Inaugurazione con l’ambasciatore di Francia Martin Briens presentazione della giuria: Antonio Piazza, Celeste Dalla Porta, Colapesce


A seguire
FRANCE ODEON 2025

La venue de l’avenir

di Cédric Klapisch – (Francia, 2025, ‘126) v.o. sott. ita

INGRESSO: €8 intero / €7 ridotto

Solo una mente poliedrica, come quella del pluripremiato regista Cédric Klapisch, poteva dar vita a una trama tanto esilarante quanto profonda come quella di La venue de l’avenir, partendo dalle semplici vite di quattro perfetti sconosciuti che, da un giorno all’altro, scoprono di essere imparentati e comproprietari di un’eredità condivisa. Con questo espediente narrativo veniamo immediatamente assorbiti dal flusso di una storia dai tratti rocamboleschi, dove ad intrecciarsi non sono più solo gli alberi genealogici dei protagonisti.


21:30
FRANCE ODEON 2025

Vie privée

di Rebecca Zlotowski – (Francia, 2025, ‘105) v.o. sott. ita e ing

INGRESSO: €8 interno / €7 ridotto

Chi non ha mai immaginato, almeno una volta, di poter sbirciare all’interno della vita intima del proprio analista. Di attraversare quella soglia di tutela invisibile che si crea tra paziente e professionista. Di scoprire cosa accade un po’ più in là, oltre le mura di uno studio, alla persona a cui abbiamo deciso di affidare il nostro io più intimo. Ma Lilian Steiner (Jodie Foster), nota psichiatra parigina, è una donna algida e imperscrutabile che niente sembra scalfire, nemmeno l’inaspettato suicidio di Paula (Virginie Efira), una sua paziente di lunga data.


11:15
FRANCE ODEON 2025

Convegno: I.A. generativa: etica e legalità per uno sviluppo sostenibile

VENERDì 31 OTTOBRE, ore 11.15

INGRESSO LIBERO

France Odeon ospita per il terzo anno consecutivo il convegno dedicato al rapporto tra creatività, diritto d’autore e intelligenza artificiale, organizzato da Murmuris con la collaborazione di SIAE e SACD. Dopo aver affrontato in passato le questioni giuridiche e normative, l’incontro di quest’anno amplia la riflessione agli aspetti etici e filosofici, interrogandosi su chi definisca i valori e i criteri che guidano gli algoritmi; su come venga garantito il rispetto delle diversità culturali, religiose e di genere, e su quali principi si regoli la selezione delle opere utilizzate per il machine learning. Un altro tema centrale sarà l’impatto del I.A. Act, entrato in vigore nell’agosto 2024, e le sue conseguenze sulla tutela del lavoro creativo e dei diritti degli autori nell’era delle tecnologie generative.

Intervengono: Matteo Fedeli (SIAE), Pascal Rogard (SACD), Michel Hazanavicius (regista), Juana Torres (INRIA)
Modera: Francesco Ranieri Martinotti


17:00
FRANCE ODEON 2025

Dans la cuisine des Nguyen

di Stéphane Ly-Cuong – (Francia, 2024, ’99) v.o. sott. ita

INGRESSO: €8 interno / €7 ridotto

La famiglia Nguyen in fuga dalla povertà del Vietnam, si è stabilizzata in Francia ormai da parecchi anni, dove hanno dato alla luce la loro unica figlia. Yvonne Nguyen (Clotilde Chevalier), nata dall’incontro di due culture (come lo stesso regista, Stéphane Ly-Cuong), ormai con l’età per essere una donna in carriera, cerca ancora di farsi spazio nel mondo. È però combattuta tra il sogno di diventare una stella del Musical e le aspettative dell’anziana madre che la vorrebbe medico di famiglia. Obbligandola a sporcarsi le mani tra pentole e padelle del ristorante etnico di loro proprietà, pur di sviarla dalle vie dello spettacolo.


19:00
FRANCE ODEON 2025

Les filles désir

di Prïncia Car – (Francia, 2025, ’93) v.o. sott. ita

INGRESSO: €8 interno / €7 ridotto

Non è la prima volta che da un laboratorio teatrale scaturisce un’opera cinematografica di rilievo. Ricordiamo ancora la potenza di Cesare non deve morire dei fratelli Taviani, premiato con l’orso d’oro a Berlino nel 2012. Attraverso il suo laboratorio nella periferia nord di Marsiglia, la regista Princia Car restituisce dignità e spazio di autorappresentazione a coloro che non ne hanno mai avuti. Così incontriamo Omar che ha appena preso in gestione il centro estivo nel quale è cresciuto, tra bande rivali in lotta per il controllo della zona. Omar è un capo autorevole, ed è sostenuto da tutti quei ragazzi che, come lui, hanno eletto quel centro a teatro della loro infanzia. Ogni cosa sembra procedere a gonfie vele e anche il matrimonio con la diciassettenne Yasmine è ormai alle porte.


21:00
FRANCE ODEON 2025

Dalloway

di Yann Gozlan – (Francia, 2025, ‘110) v.o. sott. ita

INGRESSO: €8 interno / €7 ridotto

Clarissa (Cécile de France) è una scrittrice affermata, ospite di una fondazione che sviluppa sistemi di Intelligenza artificiale per artisti e che pubblicherà il suo prossimo romanzo. Isolata, in un residence di lusso in cui trovano alloggio solo le menti più brillanti del panorama artistico internazionale, Clarissa, come pronosticava Virginia Woolf, si illude di poter superare nella solitudine idilliaca, lo scoglio della pagina bianca.


11:00
FRANCE ODEON 2025

Marcel et Monsieur Pagnol

di Sylvain Chomet – (Francia, 2025, ’90) v.o. sott. ita

INGRESSO: €8 interno / €7 ridotto

Sylvain Chomet, ha scelto di raccontare la storia di uno degli scrittori più amati di Francia, Marcel Pagnol. Nato nel 1895, nello stesso anno del cinematografo, l’autore di MariusFanny e César avrebbe compiuto quest’anno 130 anni. Chomet gli rende omaggio con un film destinato tanto agli adulti, che conoscono già le sue opere, quanto ai più piccoli, che attraverso Marcel et Monsieur Pagnol possono iniziare a scoprirlo e ad amarlo. Il racconto prende avvio dalla proposta che Hélène Lazareff, fondatrice del periodico Elle, rivolge a Pagnol: scrivere le proprie memorie. Così, ritrovando il bambino che è stato, il sessantenne Pagnol ci fa rivivere gli episodi più importanti della sua infanzia e della sua carriera di artista. Ancora una volta Chomet ci invita a immergerci nel suo inconfondibile universo visivo, che abbiamo imparato ad apprezzare con Les Triplettes de Belleville, arricchito qui dalla straordinaria colonna sonora composta da Stefano Bollani.


16:00
FRANCE ODEON 2025

L’inconnu de la Grande Arche

di Stéphane Demoustier – (Francia, 2025, ‘106) v.o. sott. ita e ing

INGRESSO: €8 interno / €7 ridotto

C’è un cubo laggiù che da qualche tempo si erge sulla linea dell’orizzonte della città tentacolare.
C’è un cubo laggiù dove l’occhio si perde nel vuoto e dove i capricci del cielo si riflettono sul bianco marmo. È l’Arco della Défense. Dell’architetto che lo ha ideato non si sa più delle lettere che compongono il suo nome: Otto Von Spreckelsen. Un forestiero dicono, un professore, un “inconnu”. Ed è così che il regista Stéphane Demoustier, sulla scia del libro di Laurence Cossé La Grande Arche, racconta della straordinaria impresa del danese che vinse il concorso internazionale, lanciato nel 1983 dal presidente Mitterrand, per la costruzione di un monumento simbolo del nuovo quartiere parigino dedicato all’economia.


18:45
FRANCE ODEON 2025

C’est quoi l’amour?

di Fabien Gorgeart – (Francia, 2025, ’98) v.o. sott. ita e ing

INGRESSO: €8 interno / €7 ridotto

Marguerite (Laure Calamy) si è risposata e vive serenamente con Sofiane (Lyes Salem) e la figlia avuta dal suo ex marito, Fred (Vincent Macaigne). Un giorno, Fred – con cui è rimasta in buoni rapporti – le chiede aiuto per ottenere l’annullamento religioso del loro matrimonio: la sua nuova compagna, la devota Chloé (Mélanie Thierry), nipote di un alto prelato, desidera sposarsi in chiesa a tutti i costi. Ha così inizio un iter tanto complesso quanto surreale davanti al tribunale ecclesiastico, nel corso del quale Marguerite, su consiglio dell’avvocato di Fred, è spinta a inventare e dichiarare all’“inquisitore” improbabili particolari sulla loro vita coniugale, pur di ottenere il sospirato annullamento.


21:15
FRANCE ODEON 2025

Nouvelle Vague

di Richard Linklater – (Francia, 2025, ‘106) v.o. sott. ita e ing

INGRESSO: €8 interno / €7 ridotto

Se quasi nessuno salvo Ettore Scola con il suo personale Che strano chiamarsi Federico, ha sentito la necessità di portare sul grande schermo la vita di Fellini, regolarmente invece Godard è celebrato all’estero e in patria. Eppure Fellini è stato altrettanto innovatore nel linguaggio cinematografico. Nel 2017 è stato Michel Hazanavicius con Le Redoutable giocando, ironizzando, decostruendo il linguaggio godardiano. Con Nouvelle Vague, Linklater, sceglie la via dell’omaggio puro e restituisce con cura e effetto la lavorazione di À bout de souffle, con cura e affetto realizzando una dichiarazione d’amore non solo a Godart ma all’intera stagione della Nouvelle Vague.


11:00
FRANCE ODEON 2025

Scritture – Le Mage du Kremlin: dal romanzo al film

INGRESSO: €8 interno / €7 ridotto

Incontro con Emmanuel Carrère e Olivier Assayas. Modera: Ritanna Armeni

Presentato alla 82esima mostra di Venezia Le Mage du Kremlin di Olivier Assayas è tratto dall’omonimo romanzo di Giuliano Da Empoli e sceneggiato dallo stesso regista insieme a Emmanuel Carrère.
Un incontro che ragiona su come tre diverse scritture possano trasformare l’idea in parola e immagine.


15:00
FRANCE ODEON 2025

Grand Ciel

di Akihiro Hata – (Francia, Lussenburgo, 2025, ’91) v.o. sott. ita

INGRESSO: €8 interno / €7 ridotto

4 morti, 3 feriti e un disperso, recita Il bollettino dell’enorme tragedia fiorentina consumatasi nel cantiere Esselunga, a febbraio 2024. Quanto vale una vita umana? Sembra chiederselo anche il regista Akihiro Hata, con questo primo film, ispirato al caso di un operaio francese trovato morto sul posto di lavoro. Entriamo così in una realtà per noi lontana, ma costantemente sotto i nostri occhi, una realtà davanti alla quale siamo passanti indifferenti: quella di un cantiere e delle anime che lo vivono. Dove i lavoratori sono numeri intercambiabili, la sicurezza conta poco o nulla e risparmiare sulla manodopera è la prima regola.


A seguire
FRANCE ODEON 2025

Cerimonia di chiusura

Cerimonia di chiusura Consegna dei premi Foglia d’Oro – Manetti Battiloro. Assegnati dalla giuria


18:00
FRANCE ODEON 2025

Le Mage du Kremlin

di Olivier Assayas – (Francia, 2025, ‘156) v.o. sott. ita

INGRESSO: €8 interno / €7 ridotto

C’è anche un po’ di Firenze ne Le Mage du Kremlin, non solo perché la radiografia del potere e delle sue trame, nella Russia di Eltsin e del nascente Putin, rimanda inevitabilmente a Machiavelli, ma anche per la genesi stessa della storia: il film nasce infatti dal romanzo omonimo di Giuliano da Empoli, già assessore alla cultura a Palazzo Vecchio, scritto in francese e divenuto un sorprendente bestseller della narrativa d’oltralpe nel 2022. L’intreccio storico e politico non poteva sfuggire a Olivier Assayas, che aveva già esplorato le degenerazioni della lotta di potere in Demonlover. Per affrontare la complessità del tema, l’ambientazione e il periodo storico, nella scrittura della sceneggiatura Assayas si è avvalso della collaborazione di un grande della letteratura contemporanea, Emmanuel Carrère.


21:00
FRANCE ODEON 2025

On ira

di Enya Baroux – (Francia, 2025, ’97) v.o. sott. ita

INGRESSO: €8 interno / €7 ridotto

Marie (Hélène Vincent) ha ottant’anni e ha deciso di farla finita. Vorrebbe solo trascorrere, in totale spensieratezza, gli ultimi giorni di vita assieme alla sua famiglia. Se solo la famiglia lo sapesse. Ma, inibita dalla possibilità di un rifiuto, allestisce tutto un teatrino di menzogne tale per cui il figlio Bruno e la nipotina Anna, inconsapevoli di tutto, accetteranno di partire per la Svizzera con lei e un improbabile operatore sanitario (Pierre Lottin) con la sindrome dell’impostore. Ognuno all’inseguimento del proprio tornaconto personale e ignari che questi istanti, fatti di incomprensioni, ritrovamenti, abbracci e caldi sorrisi, saranno gli ultimi in compagnia di Marie.